Novità in casa Garnier, che inevitabilmente si è ritrovata a cavalcare la richiesta pressante di prodotti naturali da parte delle donne italiane. Oggi parliamo dell’henné Castano Scuro.
Buongiorno ragazzi! Ebbene sì, scaduto il contratto di lavoro sono tornata ad avere un po’ di tempo libero (anche troppo…), e chissà che non riesca ad acquisire una certa regolarità con la stesura di testi e recensioni per questo blog. O di video, chissà. Ho in mente qualche progettino, ora che finalmente ho raggiunto quasi mille e cinquecento iscritti sul canale, in seguito alla pubblicazione di questo video. Cosa per cui sono super contenta! <3
Inizio subito dicendo che non ho testato personalmente questo henné, però vi giuro che l’ho preparato e applicato io! 😛 La tester d’eccezione stavolta è stata mia sorella. Tutto ciò semplicemente perché ho appena scoperto un nuovo henné rosso freddo freddissimo che volevo continuare ad applicare senza riscontrare variazioni di colore, e questo Castano Scuro di Garnier Herbalia conteneva una buona dose di indigo.
Per gli esperti del settore, ciò che ho detto fin qua sarà pane quotidiano, ma so che ci sono tantissime ragazze che approdano sulle sulle sponde delle recensioni online perché magari stanche o sensibilizzate dalle tinte (ragazze di tutte le età, eh) e quindi sono incuriosite da questo nuovo prodotto intravisto sugli scaffali dei classici supermercati, il quale, dicevo, promette una colorazione dei capelli delicata e naturale.
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L’henné per dilettanti.
Allora, l’henné è una pianta che, in soldoni, cresce vicina all’equatore, le cui foglie vengono sminuzzate e, una volta mescolate con acqua, rilasciano particelle coloranti. Esistono diversi colori, in base alla pianta che stiamo considerando: la lawsonia è henné rosso, l’indigo è nero, poi ci sono quelli neutri che non colorano e altre piantine solo riflessanti che invece possono donare riflessi dorati, castani, violetti e che necessitano comunque di essere usate in miscela con gli henné principali – che sono appunto il rosso e il nero.
Fondamentalmente, il rosso è il più virtuoso a livello di proprietà: colorante, seboregolarizzante, lavante, rimpolpante, antiforfora, ricostituente. Fa proprio bene al capello, insomma! Si attacca al capello bianco colorando di rossiccio, e aggiunge questo color rossiccio a tutti i nostri colori originari: sul biondo diventerà arancione, sul biondo scuro diventerà rosso, sul castano diventerà mogano e così via. Soprattutto, questa tintura non va via: scaricherà – non troppo – con qualche lavaggio o con gli impacchi di oli, anche se con qualche difficoltà. Ho visto molte bionde che, per tornare al colore naturale, hanno dovuto aspettare la ricrescita e tagliare via la parte rossiccia. Le castane invece avranno meno problemi poiché il loro colore varierà di pochissimo, stiamo parlando, solitamente, di una questione di riflessi.
L’henné nero è più complesso: non solo si prepara diversamente dal rosso, ma non ha le stesse caratteristiche. Il nero (detto nero impropriamente) sul bianco colora di blu. Va da sé che biondo+blu=verde. E non solo, l’indigo non si attacca facilmente al capello senza uno strato di henné rosso, ma poco male, visto che è miscelato col rosso (dato che è blu) che si ottiene un colore castano. Poi, in base alle percentuali, se più nero o più rosso, otterremo rispettivamente un castano più o meno scuro. Okay, fin qui ci siamo.
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Cosa c’era nella bustina.
L’henné che ho voluto ricevere, quando sono stata contattata su Instagram da Garnier Italia per offrirmi appunto questa possibilità, è il Castano Scuro – se non si fosse capito. Nel giro di qualche giorno ho ricevuto (tramite corriere GLS, ndr) una deliziosa bustina che dice d’essere composta di semi di fiori (e quindi può essere piantata) legata con un fiocchettino verde, la quale conteneva il depliant sull’innovativa linea Herbalia di Garnier e il classico pacchettino di cartone che troviamo tutti al supermercato. Io faccio uso abituale di henné rosso comprato nell’alimentari indiano, visto che amo il suo effetto, il colore e il modo di tingere di rossiccio le mie ciocche bianche, ahimé. Stavolta mi andava di provare qualcosa di scuro, tanto pe’ cambià. Ricevuto il pacchetto, però, mi sono accorta che quella quantità di polvere (soli 80g) non era abbastanza per la mia folta chioma, così ho ceduto il testimone alla sorellina, anch’essa bisognosa di cambiamenti di chioma (che poi non si sono verificati – SPOILER) [tutto ciò PRIMA di conoscere quell’altro henné rosso che ho preferito continuare a usare].
Stiamo parlando di una bustina bianca opaca contenente gli 80g di polvere verde, ossia una miscela composta da una grande percentuale di henné nero e una parte minore di henné rosso. A queste in coda si aggiungono (fra gli ingredienti) olio di cocco e oli essenziali vari di patchouli, menta piperita e bergamotto (i primi due ricchi di terpeni, sostanze che aiutano a rilasciare il pigmento freddo del rosso, quindi ad evitare un riflesso ramato; il secondo per un pH acido che chiude le squame e rende i capelli lucidi e disciplinati).
Nella confezione di cartone, oltre alla bustina di polvere di henné, era presente un kit per l’applicazione tra cui gli immancabili guanti monouso – che vanno SEMPRE usati quando si tratta di henné, perché l’henné tinge tantissimo la pelle (gli indiani lo usano per i tatuaggi, non lo dimentichiamo!) e la cuffietta, anch’essa monouso, da adoperare per coprire i capelli hennati una volta terminata l’applicazione ed evitare di lasciare i capelli al vento, visto che l’henné si indurisce e forma delle crosticine quando si secca. Ad ogni modo, ecco cosa ho da dire sulla cuffietta trasparente: è cento volte meglio rispetto a quelle che ti regalano negli hotel!! Questa cuffietta contenevano la chioma medio-lunga e folta di mia sorella, con un elastico molto aderente alla testa: se non l’avessi rovinata con la fanghiglia – così diventa l’henné una volta pronto – l’avrei sicuramente usata ancora! A meno che non si voglia sostituire in via amatoriale la cuffietta con della pellicola per alimenti, bisogna usarla per evitare di esporre la testa al freddo. Anzi, io vi consiglio, soprattutto se è inverno, di associare un asciugamano caldo sulle spalle o proprio sui capelli a mo’ di turbante – oltre la cuffietta (l’henné macchia, scrivetevelo in fronte! – non con l’henné, magari).
I produttori hanno ben pensato, visto che l’henné ha azione seboregolatrice (quindi#1 tende a tirare via il grasso in eccesso, quindi#2 a “seccare” un pochettino) di inserire una preparazione di trattamento nutritivo da 60ml (tantissimi, avanzerà sicuramente), una specie di balsamo da usare dopo il lavaggio. Questo balsamino ha una consistenza spumosa, molto simile all’albume quando viene montato a neve, e ovviamente riporta un inci impeccabile – riportato a sua volta sulla parte inferiore della confezione in cartone – con olio di soia, ricino, semi di girasole, cocco, oli essenziali – anche qui – di bergamotto, patchouli, menta piperita, e varie altre fragranze di origine naturale. Effettivamente ha un buonissimo odore di fiorellini e piantine.
In ultimo, abbiamo il fogliettino ripiegato con le istruzioni. Vi mostro i punti salienti, come i tempi di applicazione o la preparazione consigliata dai produttori, nello slideshow di foto qui sotto.
Una volta aperta la bustina possiamo versare il tutto in una ciotola di plastica e aiutarci per mescolare con un comune mestolo da cucina. In fondo all’articolo vi lascio il post di Instagram con la recensione che ho scritto per il mio account Navicella d’Avorio, con un video in cui si capisce bene la consistenza: vi invito a sfogliarlo. Il composto si presenta come una polvere color verde pistacchio molto fine, volatile e impalpabile. Io sono riuscita a mescolarla con un paio di bicchieri d’acqua (anzi, con due dosi di gam), ottenendo una pappetta scura moooooolto morbida, cremosa e, soprattutto, PROFUMATA! Solitamente, infatti, l’henné profuma un po’ di erbetta, o di tè, cosa che non sempre viene apprezzata dalle fruitrici: questo henné è stato potenziato tantissimo da oli essenziali balsamici, i quali hanno accompagnato il periodo della posa in modo molto piacevole e rilassante.
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Come ci siamo comportate rispetto alle istruzioni?
Noi non abbiamo seguito le istruzioni. Al solito.
- Anziché usare solo acqua bollente abbiamo aggiunto, per deformazione professionale, la dose di gelatina di amido di mais calda, un po’ di curcuma che non guasta (stimola la crescita, ma POCA! Mai più di un cucchiaio) e un pochettino di limone che acidificasse il composto (i pH acidi chiudono le squame, quindi fanno bene al capello). Inoltre, ho aggiunto questo impasto a dell’henné rosso scongelato che mi era avanzato dall’ultima volta – cosa che non ha influito minimamente, poiché riflessi rossi non ce ne sono stati – SPOILER.
- Anziché applicarlo sui capelli bagnati appena lavati, l’abbiamo steso su capelli sporchi e asciutti. Tanto l’henné è anche lavante, che ci importa a noi?
- Anziché tenerlo in posa un’ora come consigliato, l’abbiamo tenuto in posa per circa 4 ore, dal primo pomeriggio al dopo cena.
- Anziché tenere in posa 2 o 3 minuti il balsamino, l’abbiamo tenuto in posa per circa dieci minuti.
Ora mi rivolgo a voi novellini dell’henné: innanzitutto fate il test per scoprire se non siete sensibili o allergici all’henné. Su un lato della confezione in cartone c’è scritto che per assicurare una buona tollerabilità del prodotto si raccomanda fortemente di eseguire il TEST DI ALLERTA ALLERGIA IMPERATIVAMENTE 48 ore prima di ciascuna applicazione di questo prodotto, per avere il tempo sufficiente per capire se questo ingrediente non va molto d’accordo con la pelle. Soprattutto se in passato avete già avuto esperienze di eruzioni cutanee in situazioni simili. Per fare questo test bisogna acquistare il prodotto ovviamente qualche giorno prima rispetto a quando prevediamo di applicarlo; preleviamo con un cucchiaino la polvere dalla bustina e la versiamo in un contenitore (ricordiamoci di sigillare la bustina e di rimetterla a posto ben conservata), la mescoliamo con UN POCHINO di acqua bollente a formare una cremina (senza abbondare con un litro d’acqua magari!!!, la giusta quantità è il famoso q. b.) e facciamo freddare. Applichiamo questa piccola dose di composto su un avambraccio e lasciamo riposare, coprendo magari con un cerotto o comunque stando attenti a non tirarla via durante la posa. Il foglietto illustrativo suggerisce di tenere la polvere a contatto per 48 ore. :-/ … Io, in tutta sincerità, eviterei di tenerla per 48h, che mi sembrano un po’ tantine: noi non teniamo in posa l’impasto sulla cute per tutto questo tempo: lo teniamo sì e no un’ora – o qualcuna in più se siamo già esperte -, dopodiché si tratta di residui infinitesimali che restano sui capelli asciutti, mah. Okay che è meglio essere previdenti, soprattutto voi soggetti allergici. … Però, tenere 48h un composto sulla pelle, mi dà quasi l’idea che se non ce l’abbiamo l’irritazione, non lavandoci e lasciando la fanghiglia a contatto con la pelle per due giorni, ce la facciamo venire noi, anche se non siamo sensibili, MA VABBE’…
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La nostra recensione.
Questo henné ci è piaciuto. Io l’ho preparato, e mi è sembrato molto morbido, cremoso, la polvere di una buona qualità, fine, profumata, non troppo sabbiosa, morbida da mescolare e facile da applicare. Applico sempre col MIO metodo – cliccate qui sul link per scoprire come faccio. E’ semplice, fidatevi!
Mia sorella ha dovuto soltanto tenere in posa e risciacquare con acqua. Abbiamo sempre e solo avuto a che fare con henné rossi, che scaricano acqua gialla durante il lavaggio, quindi stavolta, ritrovarci a vedere scivolare via acqua verde, è stato strano e divertente! Mai entrato indigo in questa casa!
Non essendo lei molto esperta, le ho fatto fare un piccolo e rapido passaggio di shampoo e, a seguire, la posa col trattamento nutritivo suggerito. I capelli hanno lasciato scivolare via la polvere facilmente, ma il balsamino li ha mantenuti un pochetto più grassi del solito. Siamo riuscite comunque a tirare avanti facendo i classici due shampoo a settimana – senza anticipare il lavaggio successivo per via di una cute unta, insomma. Abbiamo scongiurato quindi i problemi di secchezza e le difficoltà nel districare i capelli tipici dei giorni a seguire le pose di henné. Tutto è filato liscio come l’olio insomma.
L’unica cosa che ci ha lasciate un po “così” è stato che, avendo noi (anzi mia sorella, ma, insomma, siamo uguali) i capelli scuri, questo henné Castano Scuro ha ravvivato semplicemente colore e riflessi, ma non ha modificato minimamente il colore di partenza. Io speravo in qualcosa di più scuro, un quasi-nero, invece nada. Eppure era la colorazione più scura di tutte. E il nostro castano non è eccessivamente scuro: io l’ho sempre definito un castano medio, non chiaro di certo, ma nemmeno paragonabile al nero.
Niente da dire, comunque. Ci riteniamo soddisfatte, visto che nelle settimane successive i capelli si sono mantenuti sempre puliti a lungo, corposi, luminosi, con tanti riflessi e con un colore vivo e vibrante.
… Solo che, purtroppo, questi tipi di tinture naturali non possono fare i miracoli. Mi rivolgo a chi ha molti capelli bianchi. Niente è impossibile, quindi chi vuole coprire i bianchi lo può fare certamente con gli henné, solo NON con questo, e CON un pochino di studio in più. La COLOR Herbalia di Garnier, infatti, è adatta a chi ha meno del 30% di capelli bianchi, o a chi non ne ha affatto.
Per chi fosse interessato ad approfondire, vi consiglio il mio gruppo FB a tema cura dei capelli (e corpo) naturale e consapevole, che si chiama Navicella d’Avorio. Link qui. Una volta dentro, cercate con la barra di ricerca le parole chiave “doppio passaggio”.
Spero che questa review vi sia piaciuta e vi sia stata d’aiuto. Fatemelo sapere, mi raccomando!
Vi ringrazio per essere stati qui con me oggi, spero di vedervi ancora <3
Alla prossima, un bacione!
P. S. Visto che ci sono, vi lascio il video che mi sta facendo spopolare su Youtube!