Le mie coppette preferite

Come ogni Halloween trattiamo un argomento PAUROSO 😛 … Non è vero, parliamo stavolta semplicemente di coppette mestruali, anzi più nello specifico di quali sono le mie preferite.

Buongiorno a tutti e buon Halloween! Cosa farete oggi? Io niente di che, ho intagliato giorni fa una fantastica zucca da lasciare fuori con tanto di cerino per spaventare i passanti, ho puntato un proiettore a illuminare casa con i simboli di Halloween e ho preparato una busta di merendine per i bambini che stasera arriveranno a fare dolcetto o scherzetto.

In vista del video di Question&Answer sulla coppetta mestruale in generale, ho preparato per voi oggi un articolo poco impegnativo, in cui vi parlo finalmente meglio delle mie coppette preferite.

 

Ve l’avevo accennato già diverse volte: praticamente all’inizio e a metà del mio percorso di recensi-coppette, ho incontrato rispettivamente la Mamicup e la Yuuki Classic, che sono diventate, da lì alla fine del loro primo utilizzo, le mie due coppette preferite.

Si tratta di due coppette mestruali completamente diverse tra loro, la prima morbida e delicata e la seconda è la più rigida del Creato. Ora io non vi parlerò di loro elencandole per ordine cronologico in base a come le ho conosciute; le elencherò in base a quanto le ho usate.

 

Le due coppette potrebbero trovarsi tranquillamente a pari merito sul primo posto, però trovo che una delle due sia “più semplice” da usare, ma ora entriamo nel dettaglio.

Ovviamente ritengo doveroso premettere che io ho 23 anni, sono una ragazza giovane, di corporatura medio-piccola, sono alta circa 165cm per 53kg, non ho avuto figli e ho un flusso mestruale non abbondante. Quindi non necessito di coppette grandi, ho un pavimento pelvico molto tonico e normalmente riesco a svuotare la coppetta due volte al giorno senza perdite: a ora di pranzo e prima di dormire.

 

  • Yuuki Classic. Taglia 1.

E’ una coppetta proveniente dalla Repubblica Ceca, in silicone medicale, lunga quasi 5cm e larga poco più di 4cm, con un gambetto cavo facile da recidere con una forbicina o con una tronchesina da manicure, che molto difficilmente verrà percepito una volta che la coppetta è stata correttamente posizionata nel canale vaginale nella zona retropubica.

Ha una capacità di 17,5ml, che è una capienza nella media per le ragazze con flusso non abbondante. Nel caso in cui abbiate un flusso leggermente più abbondante, c’è possibilità che sentiate il bisogno di svuotare la Yuuki più di due volte al giorno (anche tre, massimo quattro).

Questa coppetta è tra le più rigide in assoluto, adatta ai pavimenti pelvici ipertonici, è trasparente bianca ed è caratterizzata da un’elevata proprietà scattante ed elastica, che le permette in un battibaleno di riacquistare la propria forma originaria dopo esser stata piegata.

Presenta 4 forellini disposti in diagonale sulla porzione superiore, poco sotto l’estremità ad anello, che servono, come sapete, a permettere la rottura del sottovuoto quando la coppetta si trova saldamente posizionata in vagina, dove generalmente non è presente aria, no? Per tirarla via è necessario individuare con i polpastrelli il gambetto, risalire fino alla porzione inferiore più stretta della coppetta, far presa sulle zigrinature presenti sul fondo, appunto, premere delicatamente per far smuovere il contenuto della coppetta (rappresentato da, probabilmente, sia sangue che aria), in modo tale che l’aria salga e rompa appunto l’effetto ventosa. A questo punto possiamo tirarla via e svuotarla, sciacquarla con acqua e inserirla come all’inizio.

Per inserirla, io ho trovato ottimale la piega a tulipano. Vi faccio vedere cosa intendo con la seguente immagine. Con la piega a tulipano questa Yuuki così rigida, una volta inserita nel canale vaginale, si riaprirà con uno scatto e troverà piano piano la posizione perfetta. Io ritengo questa sua capacità di aprirsi e posizionarsi spontaneamente un buon motivo per indicarla come una coppetta “semplice da usare”.

C’è solo un piccolo problema (o forse due): se il pavimento pelvico non è abbastanza tonico, lo scatto rischia di essere doloroso, e se c’è una combinazione di questi tre fattori – cervice bassa, ciclo doloroso, posizione d’inserimento scomoda – si rischia che la coppetta si apra contro una parete vaginale senza inglobare la cervice, facendo il sottovuoto e ancorandosi saldamente.

Quest’ultima complicazione non resta fine a se stessa: a me è capitato un paio di volte ed è stato terribile, perché il dolore è atroce e non tende ad affievolirsi, e fare lo sforzo di tirarla via con un dolore acuto del genere è molto difficile. Non è impossibile: se capita anche a voi cercate di non dare i numeri e di mantenere la calma, anche perché il dolore lascia senza fiato, quindi è altamente consigliato ragionare sul da farsi. Bisogna capire che:

La cervice è come un lampadario situato sul soffitto esattamente al centro di una stanza, e la coppetta deve contenerlo;
La coppetta si è attaccata a una parete (il sangue esce dalla cervice, anche detta collo dell’utero);
L’unica cosa che riuscite a fare è rimanere immobili, non riuscite a muovervi o parlare o urlare per chiedere aiuto;
Bisogna inspirare profondamente, cercare di rompere il sottovuoto, staccare la coppetta e tirarla fuori senza trascinarsi via nulla, rischiando prolassi “indesiderati“.

Una volta compreso il concetto, è difficile che risucceda. E’ solo un errore di distrazione che vi ricorderà per sempre che tutto quello che fate va fatto con criterio e attenzione. Non bisogna allarmarsi o impaurirsi, è solo molto probabile che dovrete trovare una posizione migliore per l’inserimento. Io ad esempio svolgo tutto comodamente seduta sul bidet.

La Yuuki Classic, a differenza dell’altra Yuuki che ho (la Economic) e di tutte le altre coppette, si è ingiallita molto dopo un singolo uso. Non ho mai provato a smacchiarla perché il colore non va assolutamente ad intaccare l’esperienza.

Ho usato tantissimo questa coppetta, quasi per un anno, quando ho smesso di registrare le recensi-coppette.

 

  • Mamicup. Taglia M.

Questa è una coppetta italiana che mi è rimasta nel cuore: mi è stata inviata da Silvia dopo un breve colloquio telefonico. Si è trattata della mia prima collaborazione, e a dirla breve, questa coppetta è stata il termine di paragone per tutte le altre coppette che ho ricevuto successivamente. Diciamo che ogni volta che ne provavo una nuova, col cuore tornavo sempre da lei. <3

Si tratta ancora ovviamente di silicone medicale, la coppetta è lunga 5cm e larga 4, con un gambetto molto lungo, questa volta piatto e non aperto, il quale anche in questo caso può essere tagliato manualmente senza difficoltà, ancora più facilmente rispetto alla Yuuki perché essendo piatto non rischia di lasciare spuntoni. La capacità è di 20ml, qualche ml in più rispetto alla Yuuki.

La Mamicup è disponibile solamente in due misure, la M e la L. Io ho ricevuto e richiesto una M, che è appunto quella più piccola, perché non avevo necessità particolari differenti da quelle che ho premesso all’inizio dell’articolo. La coppetta che io ho ricevuto è una vecchia versione, visto che non presenta zigrinature sul fondo, invece le Mamicup più nuove ne sono dotate.

 

La Mamicup è una coppetta molto morbida trasparente, ma più opaca rispetto alla Yuuki. La morbidezza, come saprete, è indicata per le donne con un pavimento pelvico più rilassato generalmente, l’unica differenza che rende questa coppetta ottima anche per le ragazze giovani è l’anello rigido consistente nell’estremità, il quale le conferisce un’ottima capacità di scatto e di apertura. Quindi, a differenza di quel che abbiamo detto prima per la Yuuki, mentre la Yuuki è tutta rigida e scattante, in questo caso lo è solo l’anello, il corpo invece è molto morbido e ciò rende questa una coppetta quasi completamente impercettibile per il corpo (parlo per le ragazze con cicli dolorosi) e dunque indolore.

Nessuna coppetta ben posizionata si percepisce, in alcuni casi invece non solo la percepiamo, ma proviamo anche fastidio quando per esempio la coppetta è troppo dura per noi, il gambetto troppo lungo o la zona troppo sensibile alla sensazione data dal sottovuoto. Io ho usato la Mamicup meno spesso rispetto alla Yuuki. Ultimamente la Yuuki sembrava un po’ troppo aggressiva per il mio ciclo che muta in continuazione: negli ultimi mesi sono diventata più sensibile, quindi ho sentito la necessità di ricercare una coppetta appunto più morbida che potesse far fronte, purtroppo, al ritorno di una sensibilità che non ricordavo da anni.

Questa è una coppetta un po’ meno semplice da usare, nonostante io alle prime armi, come tante altre, ci sia riuscita, proprio perché è una coppetta morbida, e per farla aprire è molto più “indispensabile” (rispetto alla Yuuki) conoscere l’anatomia. Nonostante abbia dato delle nozioni di anatomia importanti anche nel caso della Yuuki Classic, quelle servivano per far fronte all’imprevisto per cui la coppetta si aprisse contro una parete senza centrare la cervice – molto poco frequente. In questo caso, con una coppetta morbida, è molto più frequente pensare di infilare la coppetta in vagina, non controllare che sia correttamente aperta, lasciarla lì mezza chiusa e andarsene sprezzanti del pericolo che da lì a poco una cascata di sangue invaderà i cavalli dei nostri pantaloni. Ebbene, anche in questo caso è necessario tener presente che se la cervice resta fuori rispetto all’area delimitata dall’anello, il sangue scorrerà fuori e non verrà raccolto. Bisogna stare un attimo lì a ravanare per controllare che la coppetta sia correttamente aperta e che l’anello si trovi esattamente aderente rispetto al canale vaginale, per sviare ogni rischio che ci siano gallerie rimaste libere. Quindi c’è la necessità di far verificare un saldo sottovuoto come per tutte le altre coppette esistenti al mondo.

Anche per questa coppetta ho usato la piega a tulipano. Per rimuovere il sottovuoto, come già detto, non bisogna impazzire: si risale su per il gambetto e si preme il fondo della coppetta per far smuovere l’aria in essa contenuta. Si tira giù un po’ a zig zag ed ecco che possiamo svuotare risciacquare e reinserire.

 

Rimango comunque d’accordo con quanto dicevo quasi 3 anni fa nella video-review della Mamicup, che quest’ultima può essere acquistata da una ragazza di 25-30 anni dopo aver già vissuto i primi 10 anni di esperienza con una Yuuki.

 

 

Eccoci giunti alla fine dell’articolo e alla fine del mese di ottobre. Non ho ancora pronto nulla per il mese di novembre, ma spero comunque di non lasciarvi a bocca asciutta e di riuscire a scrivere come sempre sei nuovi articoli.

Vi ricordo che vorrei registrare un video di domanda e risposta sulle coppette mestruali e sto tuttora raccogliendo domande. Vi lascio il modulo di contatto qui di seguito per permettervi di scrivermi una mail, cui risponderò appunto nel mio prossimo video.

 

Grazie per essere passati di qua anche oggi! Spero di rivedervi presto,

Alla prossima!

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