Crema Idratante Riparatrice GARNIER Bio all’argan

Mi sono appena accorta che questa crema ha un nome lunghissimo, soprattutto se tu, comune fruitore da salotto, vuoi dare un nome completo al prodotto: potresti riferirti semplicemente alla crema Garnier Bio all’argan, ma in realtà sulla confezione c’è scritto multiuso, idratante, nutriente, riparatrice, zone secche, sensibili e chi più ne ha più ne metta.

BUONGIORNO AMICIIIII, COME STATEEEE?

Ragazzi, mi fa strano tornare a scrivere in un periodo come questo. Siamo in quarantena da più di un mese qui nella mia città. Fino a pochi giorni fa eravamo addirittura zona rossa! L’unica zona rossa rimasta e riconfermata in Italia dopo che l’ultimo decreto del presidente del consiglio prima di aprile 2020 aveva rimosso le zone rosse, rendendo l’Italia una unica zona a rischio, indifferentemente da paesi e regioni.

Mi sento sempre in dovere di giustificare la mia assenza quando mi siedo su questa sedia e apro la pagina del “nuovo articolo”. Ho deciso proprio in questo momento che non mi giustificherò più. Una volta stavo studiando per laurearmi, una volta avevo finito le idee, una volta avevo iniziato a lavorare… Ora cosa posso dirvi? Che c’è stato il virus? Avrei potuto scrivere mille articoli per via del tempo libero imposto… Eppure la vita è questa: oltre a non avere tempo, certe volte non si ha semplicemente la testa. In conclusione, spero che non prendiate questo mio discorso come una mancanza di rispetto nei vostri confronti.

Inoltre, molti di voi saranno approdati qui per la prima volta solo oggi, quindi se non scrivo dal luglio del millenovecentosettantatré, probabilmente non se ne accorge nessuno.

Dall’attitudine dell’intro avrete percepito un po’ di irritazione nei confronti di questa crema. Avete percepito bene.

[Vi avviso: se non vi piace leggere le recensioni soggettive – specifico perché c’è anche chi fa le recensioni oggettive sempre entusiaste, appiccicando due foto in croce e scrivendo gli inci, fine – potete andare direttamente alla Sintesi in grassetto a fine articolo]

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Partiamo dal principio. Mesi fa, sul volantino del Lidl ho beccato questa nuova super offertona imperdibile: la serie di prodotti GARNIER Bio con certificazione ECOCERT (dall’amica Wiki “un’organizzazione di certificazione biologica, fondata in Francia nel 1991 che ha sede in Europa ma conduce ispezioni in oltre 80 paesi, rendendola una delle più grandi organizzazioni di certificazione biologica al mondo”), e, visto che ero in crisi perché non sapevo più che pesci pigliare per la mia pelle del viso, ho deciso che a circa 4€ questa crema per pelli secche e sensibili doveva entrare in mio possesso il prima possibile.

Sono riuscita nell’impresa titanica di accaparrarmela prima che i miei concittadini facessero piazza pulita sugli scaffali: la mia pelle mista sensibile, ormai famosa nel mio blog come “con zone secche MOLTO secche”, ha testato questa crema sul viso (nonostante sulla confezione la propongano come crema viso, corpo e mani, addirittura “multiuso”), poiché questa è la zona cui ho voluto destinare i miseri 50ml contenuti nel tubetto. Non è raro che i tubetti/barattolini di creme viso siano progettati con un volume di 50ml (sempre pochi, a mio modesto parere), ma voglio iniziare a parlarvi della Crema Idratante Riparatrice Nutriente all’argan per zone secche e sensibili della GARNIER Bio puntando l’attenzione sul fatto che mi è durata pochissimo. Non l’avrei mai detto, visto che ci vuole più tempo a dire come si chiama. Mi spiace condire il tutto con questa spolverata di acidità, sarà il periodo, ma davvero non capisco in base a cosa, al giorno d’oggi, si decida di dare un nome – confusionario – a un prodotto, senza considerare la formulazione, gli effetti, i target e così via.

Ora vi faccio entrare nella mia testa. E’ autunno, fa ancora caldino fuori, ma già sapete che a breve arriverà il freddo e, tenendo conto della reazione della vostra pelle mista (grassa+secca) sensibile alle invernate scorse, non volete farvi trovate impreparati. Le invernate scorse sono state caratterizzate da secchezza negli stessi punti dove si concentravano le impurità, quindi se le zone oleose erano contemporaneamente oleose e spellate, figurarsi le zone secche! … Dicevamo: secchezza, poi screpolature, arrossamenti e punti neri, accumuli di sebo, ponfi dolenti a cavallo con gli sbalzi ormonali. Ecco, la vostra pelle è una complessa convivenza tra una pelle mista normale giovane, con la pelle impura di un’adolescente e con la pelle di cartapecora di una donna sulla cinquantina. In base al periodo del mese.

Non tutte le donne sulla cinquantina hanno la pelle incartapecorìta, okay, ma facciamo finta che avete capito com’è fatta la MIA pelle.

Sempre nella mia testa, visto che in passato avete provato con scarsi risultati prodotti ecobio da discount “poveri”, e prodotti ecobio da bioprofumeria sui 25€, un Garnier classico da supermercato non può essere peggio degli altri, no? Una persona disinformata la vede sugli scaffali del negozio di detersivi mentre cerca la lettiera per il gatto, la butta nel carrello e poi magari a casa ottiene pure una bella pelle, figurati una persona che si cura e ci tiene… Poi la confezione dice argan in diretta dal Marocco, idratante, zone secche e sensibili… è fatta proprio per voi!

Ecco, stranamente quest’anno durante l’invernata avevo avuto una pelle abbastanza carina mentre terminavo una protezione viso siliconica (ERESIA!) che mi ha protetta dalle macchie durante l’estate, e non mi ha fatto uscire sfoghi durante il primo abbassamento delle temperature in tardo autunno… <<Quando terminerà c’è quella specifica per me, ecobio all’argan, che per il freddo sarà sicuramente protettiva e coprente>> ho pensato.

Se fino a qui vi ho mostrato le dinamiche dei miei pensieri nel pre, ora passerò a esporvi l’esperienza concreta del post, testata letteralmente sulla mia pelle (se pensavate di essere giunti nell’ennesimo blog di una di quelle signorine che con mille parole – conteggio delle parole che ho usato fin qua – vi tesse le lodi dei prodotti con un botto di foto per occupare lo spazio e allungare il brodo e, anzi, in mille parole ci fa entrare 5 articoli… siete nel blog sbagliato 😀 ). Nel momento in cui ho usato la crema – ignorando completamente confezione, nome, diciture, istruzioni ecc – mi sono accorta subito che è molto densa: quando spremi il tubetto sulle mani si forma proprio una pallina, e ne basta poco meno della dimensione di un comune confetto alle mandorle per riuscire a coprire tutto il viso e collo. Essendo molto densa, ho notato che un ottimo modo per distribuirla è quello di rompere “il confetto di crema” con le dita e picchiettarla a pois coi polpastrelli direttamente sulla pelle in maniera disordinata, per poi massaggiare e “unire i puntini”. Si asciuga velocemente, ma essendo molto densa, appunto, lascia quella fastidiosa sensazione per cui la vostra sottile peluria del viso (di naso, guance, fronte) viene spostata e resta tipo fissata alla pelle e solidificata contro il proprio senso di crescita, come se avessimo applicato del gel per capelli. Non so se vi è mai capitato. Ecco, io in questo periodo ho testato due creme ecobio da supermercato ed entrambe mi hanno lasciato questa sensazione di peluria incrostata.

Dopo ore ho necessità di ritoccare perché la pelle tira e NON SOLO: io non so che problemi abbia la mia pelle, ma se non la tratti in un certo modo o comunque con un certo prodotto magico, a un certo punto decide di spellarsi intorno alle narici o sotto le labbra, e quello è un punto di non ritorno. Vi giuro che bevo (acqua) durante il giorno. Appena ho interrotto l’uso della crema con spf che stavo adoperando dall’estate scorsa, ecco che da “pelle carina” ho ricominciato ad avere screpolature e rossori. Da lì ho dedotto che, essendo la mia una pelle sensibile lentigginosa soggetta a macchie per genetica, forse il punto chiave per la pace dei sensi è proprio il fattore di protezione solare (tant’è che ho deciso di comprarne un’altra e di usare quella, e d’ora in poi concentrarmi sempre sulle creme con spf).

Sintesi: 1) questa crema viso è densissima, 2) 50ml durano poco perché essendo molto densa ne devi usare una pallina grande come un confetto alla mandorla per coprire viso e collo (probabilmente se avessi deciso di usarla sul corpo, come scritto sulla confezione, con 50ml ci avrei fatto solo una gamba), e 3) in ultimo, ma non per importanza, sulla mia pelle mista sensibile non è abbastanza idratante, perché la pelle continua a tirare e, a lungo andare, se la vostra, come la mia, è soggetta a screpolarsi per la disidratazione soprattutto in inverno, si screpolerà perché non viene idratata abbastanza.

Inci: lo potete leggere in foto. Come estratti principali ci sono una buona quantità di burro di karité, subito dopo glicerina (idratante), aloe (idratante), olio di argan, olio di girasole. Oltre agli ingredienti idratanti che ho segnalato, sono praticamente tutti nutrienti, e se c’è una cosa che ho capito delle pelli secche è che ci vuole idratazione, e basta. Se le carichi di oli e burri (=sostante nutrienti), quando – al contrario – hai bisogno di sostanze idratanti, fai solo peggio.

Appunti vari. Fragranza: la confezione dice che la crema dovrebbe profumare naturalmente di cocco e di erbe, secondo me l’odore è fresco e fruttato e ricorda vagamente le piantine con fiori, però non direi né che sa di cocco, né che sia una fragranza floreale. La confezione dice che l’argan è un ottimo riparatore, quindi probabilmente questo potrebbe essere un prodotto valido per chi ha la pelle dura, ruvida e tendente a ulcerarsi, ma già se ci troviamo in queste condizioni io direi che è meglio ripiegare sul consulto professionale, piuttosto che fermarsi distrattamente alle creme dei supermercati. Meglio non arrivarci ad avere la pelle che si spacca. :-/

Io spero che l’articolo vi sia stato d’aiuto, e di aver recuperato – con la bellezza di quasi 2000 parole – per tutti i mesi in cui non ho pubblicato nulla. 😛

Vi ringrazio per la lettura e vi prego di farmi sapere se siete d’accordo con me o se avete consigli. Vi avviso che ho deciso di continuare a usare la mia crema viso siliconica con spf dopo uno strato di gel di aloe estratto direttamente dalle foglie della mia piantina in giardino, in vista dell’arrivo della bella stagione e del bel sole: sto avendo buoni risultati.

Non so se magari qualcuno di voi si sente colpito dalla “mancanza di tatto” e di allusioni alla quarantena, o al virus in circolo durante questo periodo a dir poco delicato, non lo so, però preferisco continuare ad avere un atteggiamento sprezzante e offrire un’oasi di distrazione, perché fa anche male pensare sempre alle cose brutte. 😀

Spero di rivedervi presto!

Alla prossima!

 

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