Impacchi idratanti o nutrienti?

Molto spesso ci si confonde, anzi, fino a qualche tempo fa nemmeno io distinguevo un impacco idratante da uno nutriente, non capivo quando si verificava la necessità di idratazione o nutrizione, e quindi non facevo distinzione.

Buongiorno a tutti!

Lo spirito natalizio si fa sentire sempre di più, allo stesso modo l’emozione per i vari pacchetti dell’Avvento di Vanity Space non tende a diminuire: anche oggi verranno condivise una ulteriore storia e una ulteriore foto dell’ennesimo pacchetto sui vari social.

Io vi consiglio di dare un occhio ai prodotti che sono stati selezionati e che stanno venendo scartati, poiché parliamo di una selezione ristrettissima delle eccellenze del periodo. Vi consiglio di monitorare quindi il seguente hashtag su Instagram, anche se state leggendo questo articolo a distanza di tempo rispetto a quando è stato scritto. #vanityspacebeautyadvent

Eccovi un esempio.

 

Ma torniamo a noi. Perché avete aperto questo articolo? Per il titolo immagino: impacchi idratanti o nutrienti?

Allora. In realtà le cose sono molto più semplici di quanto non si creda. In giro per la rete troverete sicuramente diversi punti di vista e diverse filosofie. Io non sono qui per scrivere la legge. Lo sapete, lo scopo finale di questo blog è quello di trasmettere al lettore una certa autonomia, anche perché io non sono un’esperta.

 

Ci sono piccolissime nozioni base, in base alle quali, scusate il giro di parole, potrete organizzarvi da soli la vostra routine di impacchi. Non seguendo la moda, bensì ascoltando cosa vi chiedono i vostri capelli.

Io parlo al solito di capelli perché è il tema che mi piace di più, però la questione capelli è più semplice da concepire ed esemplificativa anche per quanto riguarda le varie spiegazioni che possono benissimo essere traslate sull’argomento corpo. Spero d’essermi fatta capire.

 

Le nozioni base quali sono? Innanzitutto, che tipi di impacchi esistono?

Le tipologie di impacchi sono queste:

  1. Impacco IDRATANTE, che restituisce acqua ai capelli;
  2. Impacco NUTRIENTE, che dona un nutrimento;
  3. Impacco RISTRUTTURANTE, che contribuisce a ricostruire il fusto.

 

In poche parole spicciole, gli impacchi possono essere idratanti, nutrienti e ristrutturanti. Qualcuno detta alcune strane regole secondo cui un tipo di impacco si deve fare tot volte al mese, l’altro un altro tot di volte, e questa routine così strutturata dovrà essere mantenuta a vita, e se quel giorno avete da fare DOVETE PER FORZA fare quel tipo di impacco. …

La vita non funziona così. 😛

 

Gli impacchi non vanno fatti per moda o perché un programma organizzato da qualche gruppo FB ve lo richiede: gli impacchi vanno fatti quando sono necessari, quando servono. Se non sono necessari non servono, ANZI, potrebbero essere controproducenti.

Questo che vuol dire? Visto che non siamo tutti uguali, e che abbiamo fondamentalmente capelli diversi, un programma che va bene per me non è detto che vada bene anche per te. Ecco.

Quindi quando possiamo fare i vari impacchi affinché non risultino controproducenti?

 

Come da logica, e allo stesso modo per cui dovremmo far bere o mangiare il nostro organismo… un impacco idratante va scelto per un capello secco, che ha perso idratazione; un impacco nutriente è necessario per un capello debole, che ha perso di forza, di elasticità; un impacco ristrutturante si fa su un capello rovinato, magari sfibrato. Anche se spiegherò meglio più avanti.

 

 

Allo stesso modo per cui dobbiamo bere e mangiare noi, anche i capelli dovrebbero bere e mangiare non troppo, e non troppo poco. Aggiungo che è per questo che prediligiamo di disintossicarci dagli ingredienti filmanti come siliconi e petrolati (cosa sono? CLICCA QUI), in caso contrario i capelli continuerebbero a morire di fame e di sete, a sfibrarsi, ma essendo ricoperti da questa guaina di plastica nulla può essere assorbito, come se noi fossimo isolati in una bolla che non permette scambi con l’esterno. In poche parole, se usiamo anche solo un prodotto per lavare i capelli, da supermercato o da erboristeria che sia, contenente ingredienti filmanti come il dimethicone, fare impacchi non serve a nulla. NULLA. E’ solo uno SPRECO di prodotti.

 

  • Un capello necessita di un impacco idratante quando ha sete. 😛 Il capello ha sete quando ha perso acqua. Al contrario di come si potrebbe pensare, quando laviamo i capelli, l’acqua porta via l’idratazione; allo stesso modo, quando siamo a mollo in vasca o in piscina, o al mare in estate, l’acqua che avvolge i capelli ruba loro idratazione. Tant’è che in estate i capelli si seccano facilmente. Ecco, un capello secco è un capello che necessita di idratazione, e quindi di un impacco idratante. Idee per capelli secchi? QUI. Esempi di impacchi idratanti: tutti quei prodotti a base di acqua. In pratica, gel di aloe vera, gel di amido di mais, miele immerso in altro, fieno greco preparato come si deve, ma anche e soprattutto BALSAMO. Il balsamo fondamentalmente è a base di acqua, con immersi ingredienti che possono essere anche loro sia idratanti che nutrienti. Una corretta routine corrisponde nel chiudere ogni lavaggio col passaggio del balsamo, visto che l’acqua del lavaggio sottrae idratazione e il balsamo è formulato appositamente per restituirla, oltre che per districare e chiudere le cuticole che vengono sollevate con lo shampoo. Non smettete di leggere qui: altre info in seguito.
  • Un capello ha bisogno di nutrizione quando ha fame. Strana come idea, vero? Noi quando abbiamo fame come ci sentiamo? Immaginatevi in mezzo ad altra gente, tutti a digiuno: lo stomaco che brontola, senso di debolezza diffuso, gente che sviene a destra e sinistra poiché non mangia da troppo tempo. Pensate come sarebbe la vostra vita se non aveste mai mangiato… Non sareste qui a leggere. E VOI CHE NON AVETE MAI FATTO UN IMPACCO, CON CHE CORAGGIO VI DEFINITE AMANTI DEI CAPELLI? Eviterò di mantenere questo tono drastico. Anche i capelli vanno fatti mangiare. Fortunatamente non spesso quanto mangiamo noi, però ogni tanto sì, eh! Esempi di impacchi nutrienti: l’olio di cocco, il mio favorito, ma anche olio di jojoba (questi due sono gli ideali visto che non necessitano del capello umido. Come sapete, gli oli pesanti in generale vanno sui capelli umidi: quello di cocco e jojoba invece no, per una questione di struttura chimica). Olio di semi di lino, oliva, ricino, semi di girasole, avocado, mandorle dolci (sono tutti oli pensanti che invece vanno sul capello umido. Sconsigliato, soprattutto in inverno e non solo, anche perché avendo una struttura pesante sono anche difficili da lavare: se dobbiamo fare più di due passate di shampoo per rimuovere un impacco – azione che aggredisce inevitabilmente cute e capelli – a che serve fare impacchi? Tanto vale non farli, oppure scegliere gli ingredienti giusti!). Aggiungiamo a questa categoria tutti i tipi di burri, ma anche impacchi svuota frigo a base di maionese, frutta… Altre info in seguito.
  • Quando invece va fatto l’impacco ristrutturante? Non tutti hanno necessità, e soprattutto, non tutti “possono” farne. L’impacco ristrutturante si può fare sia quando il fusto del capello è danneggiato, sia quando vogliamo irrobustirlo partendo da una base comunque non disastrata. Esempi di impacchi ristrutturanti: l’henné rosso è il ristrutturante per antonomasia. E’ composto da molecole che si legano alla cheratina costitutiva del capello, immaginate che abbia la capacità di mettere l’intonaco sui buchi delle pareti. Ok, non fa miracoli: non può intonacare una voragine, come non può re incollare le doppie punte. Ma ha la capacità, oltre a colorare inevitabilmente di rosso, di rendere il capello meno crespo abbassando le squame, di conseguenza più lucido e forte, più disciplinato e, in qualche caso, anche più pesante e liscio. Alternative? Sono poche. Teoricamente henné neutro – cassia o sidr – ma anche henné castano – amla o mallo di noce -, hanno un potere simile a quello dell’henné rosso, anche se più debole e blando. Sono comunque ottimi se miscelati tra loro per consentire diverse colorazioni [i biondi che vogliono restare biondi dovrebbero attenersi al sidr]. Altre info in seguito.

 

Ora, Vesd ci stili un programma? Quando dobbiamo farli questi impacchi?

 

-> Quando servono, non mai e non tutti i giorni. Dettata questa regola base, ecco una…

 

… Corretta routine secondo me. 

  • Idratante: balsamo dopo ogni shampoo, tenuto in posa almeno 5 minuti. Obbligatorio. Su capelli particolarmente secchi o crespi, soprattutto ricci: impacchi post shampoo con gel di amido di mais una volta a settimana, da tenere magari una mezz’ora, cui far seguire balsamo, risciacquo, risciacquo acido e asciugatura. Facoltativo: leave in all’occorrenza con una passata di gel di aloe sulle punte.
  • Nutriente: impacco pre shampoo di olio di cocco una volta ogni due settimane. Non tutti i capelli amano l’olio di cocco. Non posso suggerirvi l’olio perfetto: dovete solo provare. L’impacco di olio va tenuto molto in testa, anche dieci ore. Per esempio io tengo l’olio di cocco sulle lunghezze intrecciate per una notte intera prima di fare lo shampoo. E’ per questo che preferisco oli leggeri (immaginate  com’è andare a dormire coi capelli umidi e l’olio di ricino…). Non più spesso di una volta ogni due settimane. I capelli potrebbero reagire male seccandosi o increspandosi se fatti più spesso. Facoltativo: leave in all’occorrenza con una passata di burro di karité, o con poche goccine di qualsiasi altro olio NATURALE (senza siliconi o petrolati o cristalli liquidi da supermercato).
  • Ristrutturante: henné fatto una volta al mese, o ogni due, o ogni tre. Calcolando che non fa male, lo potete preparare e applicare anche una volta a settimana, ma per una questione sia economica, sia ecologica, sia che gli effetti comunque sono mantenuti per settimane, io direi che un mese sia un buon intervallo di tempo. Io faccio l’henné rosso sia per ristrutturare, sia perché mescolo altre erbette con poteri antiforfora, lenitivi, lavanti, seboregolarizzanti, ma anche perché copre i capelli bianchi. Quindi, come qualsiasi altra cosa diventa una costrizione, essa stanca, e per questo mi costringo a farlo ogni tre mesi circa.

Ovviamente le cose si possono mescolare tra loro, ma con una certa logica. Nell’henné non va l’olio, altrimenti l’henné non attacca (l’olio inoltre scarica il colore); olio e acqua tra loro non si mescolano.  L’henné può essere preparato con gel di amido di mais anziché con sola acqua (leggete QUI).

 

Diciamo che spero di avervi trasmesso che, anche se non tutti i passaggi sono obbligatori per legge (io non sono così costante coi nutrienti, ad esempio), quindi se non li completate alla perfezione non vi arresta nessuno… questa è una routine standard che può, anzi DEVE, essere modificata in base alle proprie necessità.

La necessità che mi permette di stilare una routine del genere è quella per cui, come anche il nostro organismo, i capelli non devono arrivare a morire di fame o di sete.

Tutto qua.

 

Spero siate arrivati fin quaggiù, lancio un biscotto a chi ci è riuscito. 😛 Fatemi sapere se l’avete ricevuto eh, ci tengo!

 

Al solito, spero anche di esser riuscita ad aver trasmesso che la cura del corpo è una bella cosa, è utile, individuale, diversa da persona a persona, e di aver insegnato qualcosa di nuovo. <3

Grazie per aver letto tutto l’articolo,

Ci rivediamo nel prossimo?

Un bacione!

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