La mia esperienza con Neobio

Oggi vi parlo di come mi sono trovata utilizzando alcuni dei prodotti presenti nell’offerta Neobio, un marchio ecobio tedesco presente in numerosi negozi fisici e online.

Buona giornata a tutti gli amici del Blog di Vesd94! Come va la vita? A proposito, com’è il clima da voi? Qui ormai si gela 🙁

Come dicevo nell’intro, vorrei raccontarvi oggi della mia esperienza con questo marchio, Neobio, così poco conosciuto. Sento spesso chiedere pareri ma poche volte c’è per davvero qualcuno che dà opinioni. Soprattutto per quanto riguarda i prodotti per capelli. Neobio crea anche articoli di make up molto validi, che però purtroppo non ho ancora mai avuto la possibilità di testare.

Oggi vi parlerò dunque di quattro prodotti nello specifico, tre per capelli e uno per la cura della pelle. Si tratta di due shampoo, un balsamo curiosissimo, ascoltatemi bene, ai BROCCOLI!, e un peeling per viso e corpo.

 

 

  • Shampoo Volume con Bio Caffeina e Betulla, 3,60€. Innanzitutto sappiate che tutte queste etichette sono scritte in tedesco. Le uniche cose che capisco sono SILIKONE, PARAFFINE, GLUTENFRAI, BIOLOGISCHEM, NATURKOSMETIK E MADE IN GERMANY. Le denominazioni che ho usato (riportate in questo elenco in grassetto) sono direttamente copiate dal sito di Bioalchemilla, su cui ho appunto comprato. L’inci è praticamente tutto verde, tranne nella seconda metà dell’inci per il pallino rosso della betulla, la quale, nonostante sia un ingrediente di diretta origine naturale, risulta allergizzante in alcuni soggetti, per questo viene sempre ritenuta relativamente “pericolosa”. Trovo questo shampoo abbastanza sgrassante, anche se rispetto al successivo mi sembra essere meno potente. La consistenza è più liquida che densa e il buchetto nel tappino è abbastanza parsimonioso (fa uscire poco shampoo alla volta ed è contro gli sprechi, infatti non restano filamenti di prodotto a sporcare l’imboccatura). Io sono abituata ad usare meno di 15ml di shampoo e ad aggiungere due o tre parti di acqua per diluire prima di lavare i capelli. In questo modo i miei capelli normali tendenti al grasso restano puliti per tre giorni buoni. L’odore è fresco ma si percepiscono, se sniffiamo a lungo, delle note di caffé. Ho deciso di acquistare questo shampoo per far fronte alla pesantezza dei miei capelli lunghi, la quale inevitabilmente me li schiaccia sulla testa. Ho provato in combo una serie di accorgimenti definiti “volumizzanti” (balsamo volumizzante di Biofficina Toscana, spray volumizzante di Gyada Cosmetics, asciugatura dei capelli a testa in giù) ma l’effetto è stato identico a tutte le altre volte in cui ho tentato invano di combattere contro la gravità: baby capelli impazziti e resto della chioma sempre uguale. Ho dunque capito che, se hai i capelli grossi e lunghi, non riuscirai mai a volumizzare un ciufolo.
  • Shampoo Splendore e Riparazione Bio Giglio e Moringa, 3,90€. L’inci è tutto verde. Anche questo shampoo mi sembra molto sgrassante anche se ben diverso rispetto all’effetto degli Ultradolce che tutti conosciamo: parecchia schiuma densa, facile distribuzione per tutto il cuoio capelluto, effetto pulito, capelli morbidi… Secondo il mio modesto parere questo shampoo pulisce sicuramente meglio del precedente, ma lascia i capelli estremamente sgrassati, ma sgrassati non nel senso “capelli puliti, lucidi, morbidi, setosi”, bensì nel senso che le dita non vi scorrono più in mezzo, i capelli rimangono tipo antiscivolo e fanno quel rumore “gneck gneck” dei piatti appena lavati. In più, come il precedente, non bisogna diluire troppo per evitare di indebolirne il potere lavante.  Io uso sempre quei 10 o 12ml di shampoo + 30 o 35ml di acqua, decantati in una boccetta come un bicchiere di vino e sparsi poco alla volta su zone diverse del cuoio capelluto. Mentre spargo lo shampoo con l’altra mano massaggio per creare la schiuma. La schiuma non è molta, né tantomeno densa, però si ha modo di percepire lo shampoo e quindi si riesce a distribuirlo dappertutto senza difficoltà. La schiuma resta comunque abbastanza corposa per essere passata sulle lunghezze. Rispetto al precedente mi sembra che i capelli durino puliti più a lungo e l’odore è simile ma un po’ più fiorato, sicuramente per la presenza del giglio. I flaconi sono identici, da 250ml. In ogni caso, i due shampoo di cui abbiamo appena parlato sono molto simili, anche se secondo me questo qui lava meglio (le due formulazioni iniziano nello stesso modo, ma questo shampoo presenta acido citrico in quinta posizione.
  • Balsamo capelli con olio di Broccoli e Burro di Karite bio, 3,70€. Com’è successo anche per gli altri prodotti che vi ho già presentato, questo balsamo ha viaggiato con me quest’anno. Ha raggiunto con me nientepopodimenochéAmsterdam <3 . La confezione piccolina da 150ml gli conferisce proprio questa caratteristica di essere trasportabile con comodità. A differenza dei flaconi di shampoo di prima, per il balsamo, a livello di packaging, l’azienda ha intrapreso una strada diversa: non sono presenti etichette adesive attaccate sul tubetto, tutto ciò che vedete scritto è stato stampato direttamente sul tubetto. Tempo fa vi dicevo che mi colpisce il fatto che alcune aziende siano costrette ad usare delle scatoline di cartone per far avere tutte le informazioni utili al cliente, mentre in questo caso si è ridotto ancora meno lo spreco abolendo proprio l’etichetta. L’elemento che suscita più di tutti la curiosità è sicuramente l’estratto di broccoli. A me, personalmente, l’odore dei broccoli quando vengono cucinati non piace minimamente (e nemmeno il sapore, se è per questo), però l’odore di questo balsamo non è tremendo come mi aspettavo: tutt’altro! Sì, è vero, riusciamo a ricondurre parte dell’odore ai broccoli, però la fragranza è addirittura piacevole, erbosa ma dolciastra. Il buco del beccuccio è piccoliiiiiiissimo: serve esercitare maggiore pressione di quanta ne vorremmo adoperare per far uscire il prodotto dalla confezione, tant’è che ne viene fuori una quantità esigua sparata a pressione come l’acqua che viene fuori dal buco di una diga. I miei capelli sono tendenti al grasso e generalmente si lasciano sgrassare facilmente dai vari shampoo, quindi subito dopo per ammorbidirli ho bisogno di un balsamo che non sia eccezionale, ma nemmeno che sia proprio acqua fresca. Ecco, io mi sono trovata sempre bene con questo balsamo: non ho avuto difficoltà a districare e, anzi, non ne serve nemmeno parecchio. Mi piace.
  • Peeling Rinfrescante Bio Menta e Aloe Vera, 3,40€. In questo tubetto è presente un peeling composto da una crema bianca (non da un gel) morbida e lucida con immerse delle microsfere di pietra pomice che hanno il compito di eseguire un’azione scrubbante sulla pelle di viso e corpo evitando di aggredire lo strato cutaneo superficiale. Io applico questo prodotto sulla pelle già umida, magari precedentemente bagnata con acqua calda per aprire i pori, e massaggio con movimenti circolari dei polpastrelli finché non è stato distribuito su tutta l’area che voglio trattare. Questo peeling è un prodotto rinfrescante, come potrete immaginare, per via della presenza di menta piperita nell’inci, e anche un pochino nutriente (vista invece la presenza di ingredienti nutrienti come l’olio di oliva e il burro di karité) e idratante (glicerina e aloe vera). L’aloe svolge inoltre un’azione lenitiva, come ben sappiamo tutti, quindi non dovremmo avere rossori per molto tempo dopo aver eseguito lo scrub. Vorrei aprire una parentesi quasi insignificante sulle piccole sfere di pietra pomice: generalmente io sono abituata agli scrub con i granuli che si sciolgono durante il massaggio. Le sfere presenti in questo prodotto, invece, sono praticamente una polvere di pietra pomice, la quale quindi non si scioglierà mai. Il massaggio del prodotto risulta un po’ doloroso sul mio viso, forse perché ho una pelle sensibile, forse perché non sono abbastanza delicata con le mani (?)… Ad ogni modo, l’azione scrubbante in sé è delicata, tant’è che la mia pelle mista/secca potrebbe accogliere un trattamento di questo genere anche una volta a settimana, senza evidenze di pellicine bianche – come accade invece in seguito ad altri scrub troppo aggressivi e seccanti. Raccomandato, subito dopo il massaggio, il risciacquo con abbondante acqua tiepida, magari associato ad una konjac sponge, tamponare con un telo e poi via di  tonico, cui seguirà ovviamente la vostra tradizionale routine viso. L’unico lato negativo (se non vogliamo proprio inserire le sfere dolorose di pietra pomice nella lista dei lati negativi) è il coperchio del tubetto. Il coperchio del tubetto si avvita al tubetto stesso, non è un tappino tipo quelli che abbiamo visto per i vari shampoo e balsamo. Non preferisco in generale queste avvitature perché l’acqua o le varie particelle si sedimentano e non si lasciano rimuovere facilmente. Posso infatti dire di non aver fatto scrub sulla mia pelle per tutta l’estate, visto che volevo evitare di rimuovere l’abbronzatura e di rimanere a macchie, e quando ho aperto il prodotto in autunno, dopo diversi mesi, ho trovato delle particelle di muffa attorno all’avvitatura. Ovviamente il prodotto è salvo perché ben protetto nell’interno, però, insomma, questi tappetti sono subdoli (ho risciacquato, asciugato accuratamente e ho comunque richiuso con il tappetto.

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Tirando le somme: quest’esperienza è stata molto positiva, questi prodotti hanno viaggiato con me quest’estate e si sono sempre comportati discretamente.

Spero che l’articolo vi sia piaciuto e vi sia stato utile,

E spero di rivedervi nel prossimo articolo fra qualche giorno!

Ciao a tutti!

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