Che significa e come si svolge il passaggio all’ECOBIO

Natale si avvicina, che bello! E quale miglior regalo per il proprio organismo se non fare un passaggio all’ecobio? Ma che cos’è l’ecobio? Cosa comporta e soprattutto, che significa ecobio?

Buongiorno, oggi così mattinieri ci accingiamo a parlare di un argomento che mi preme molto, perché in tantissimi ancora hanno le idee molto confuse, nonostante questa “moda” si stia espandendo a macchia d’olio.

Innanzitutto: ECO-BIO: Ecologico – Biologico. Non ci vuole un genio fin qua. Ok, andiamo avanti.

Una cosa ecologica significa che non fa male all’ambiente.

Una cosa biologica significa che è composta di ingredienti provenienti da agricoltura biologica.

Quindi non tutto ciò che è eco è anche bio, e non tutto ciò che è bio è anche eco. Ebbene sì, i paradossi della vita. E soprattutto “agricoltura biologica” è diverso da “ingredienti naturali”.

Per esempio: all’interno di numerosi cosmetici è presente la vitamina E, identificata come Tocopherol, la quale possiede proprietà antiossidanti, anti age, ringiovanenti, fa quindi bene alla pelle eccetera. Però non si possono sgretolare i cibi che la contengono per inserirla nei cosmetici: viene quindi ricreata in laboratorio. Questa con Biotiful è segnata in verde ma non è naturale.wpid-wp-1417562101761.jpeg

Alcuni ingredienti invece sono naturali ma su Biotiful vengono segnati in rosso (o nero, come in foto) perché sono allergizzanti, quindi magari si tende a non comprare una crema con questi ingredienti credendola una cattiva crema, invece è fatta completamente di ingredienti non dannosi al nostro organismo.

Poi gli ingredienti di agricoltura biologica di solito sono segnati con gli asterischi, e invece  i vari estratti o oli ( tipo cocco, jojoba, argan, ricino) non provengono da agricoltura biologica. E così via.


Il  nostro corpo, quindi pelle, viso, capelli, palmi di mani e piedi, sono abitudinari. Questo vuol dire che si abituano ad una cosa quando viene usata per molto tempo, e magari si accorgono e si ribellano quando questa cosa viene sostituita o abbandonata. Tanto premesso, si emette quanto segue.

La maggior parte dei prodotti in commercio che ci viene propinata fin dall’infanzia è ricca strabordante di siliconi e petrolati. PhotoGrid_1401378652475Vedi shampoo Pantene, oli corpo per bambini Johnson&Johnson, creme viso Cera di Cupra, creme mani Leocrema. Vi basterà poco quindi per immaginare che, quando dopo vent’anni di siliconi, ma anche quaranta o cinquanta (non è mai troppo tardi), si decide di smettere di usarli, il nostro corpo ne risente.

Per evitare quindi di ritrovarvi direttamente coi capelli unti a poche ore dal lavaggio o con la pelle piena di punti neri, è necessario fare questo fatidico passaggio in maniera GRADUALE. Noi facciamo l’esempio con i capelli, ché è più diretto, però sappiate che una situazione molto simile si riscontra anche sul resto del corpo.


Iniziamo. Usate prodotti con siliconi da una vita, le vostre mamme hanno sempre acquistato gli shampoo in offerta al supermercato e voi avete i capelli grassi, che al terzo giorno diventano luridi, però le punte sono secche. Questo è il segno più evidente che i vostri capelli sono metaforicamente saturi di siliconi. A questo punto iniziate a sentir parlare in giro dell’ecobio, provate a dargli una chance e vi fiondate da Acqua&Sapone a comprare shampoo e maschera OMIA. Tornate a casa, di corsa fate lo shampoo e dopo un paio d’ore avete di nuovo i capelli unti e bisunti. Riflettete sul fatto che l’ecobio è una enorme cavolata e lo abbandonate per sempre.

Questo è quello che succede a gran parte delle persone che iniziano a sperimentare per moda. E non posso che sottolineare che questa è la cosa più sbagliata che si possa fare. Cosa è successo? Perché i capelli sono tornati ancora più unti di prima?

Uno shampoo ecobio è relativamente delicato: non contiene ingredienti in grado di rompere la guaina sintetica formata dal silicone attorno al capello. Per questo non ha lavato nulla: teoricamente voi avete lavato i capelli solo con acqua, ed è per questo che sono tornati peggio di prima. Dicevo invece prima che il passaggio va fatto progressivamente, questo vuol dire che prima di passare all’ecobio bisogna fare un leggero salto verso i prodotti non ecobio, ma senza siliconi.

I prodotti senza siliconi o petrolati (che fungono allo stesso modo dei siliconi), con una formulazione decisamente non aggressiva e una discreta capacità lavante sono definiti prodotti con inci accettabile.

Qui vi lascio la lista dei componenti che non devono essere presenti all’interno dei vostri prodotti per la cura della persona.

I prodotti accettabili, appunto, sono facilmente reperibili al supermercato e trovate una lista aggiornata all’interno dei file del gruppo Fb Navicella d’Avorio – I capelli sono lo specchio dell’anima. 20140416_162054Cos’hanno di particolare questi prodotti? Hanno la capacità di rompere i siliconi (non subito); hanno lo svantaggio di essere inquinanti. Come dicevo prima però, non fanno direttamente male alla persona.

Che vuol dire che non rompono subito i siliconi? I siliconi, come già sappiamo, sono composti sintetici derivanti dal silicio che hanno la capacità di impermeabilizzare il capello, isolandolo dall’esterno, proteggendolo MA denutrendolo e sfibrandolo (perché, giustamente, se il capello non “””respira””” non può nemmeno ricevere nutrimento). Essendo impermeabile, gli ingredienti lavanti hanno pochissime possibilità di rimuovere questa patina completamente al primo lavaggio. Ad alcune ragazze bastano un paio di shampoo per rimuovere i siliconi, alcune ci impiegano un mese. Dipende tutto da persona a persona, forse dipenderà anche dalla quantità di silicone accumulata nel corso degli anni.

Una volta tolti i siliconi, come dicevamo prima, i capelli se ne accorgono, e notano la differenza. E questa differenza la notate pure voi, perché i vostri capelli si ribellano! Perché i capelli si ribellano? Il vostro capello è stato soggetto per anni ai siliconi, quindi, seppure gli avete fatto mille impacchi pseudo-nutrienti, il capello non ha assorbito niente PER ANNI. Ciò vuol dire che è denutrìto, disidratato e sfibrato: non è pieno e non ha forma perché praticamente se l’è dimenticata!

IMG_20140604_130604Questa è la fase brutta. Diamo per scontato che avete eliminato i siliconi completamente: i vostri capelli folli sono gonfi, crespi, hanno le punte trasparenti. Avete molto probabilmente ancora lo shampoo e il balsamo accettabili da terminare, quindi continuate ad usare quelli almeno fino all’esaurimento. A questo punto la vostra chioma è assetata come un europeo disperso per giorni nell’assolato deserto arido e secco. Spero di aver reso l’idea. E’ giunto il momento di sbizzarrirvi con gli impacchi di avocado, banana, maionese, olio di ricino, burro di cacao che tanto vi divertivano a sentirli nominare dalle altre ragazze. Altroché cute grassa che avevate prima! Sicuramente dopo tre giorni i capelli tenderanno ancora a produrre sebo in eccesso, però dovete pensare che è perfettamente normale: il sebo rappresenta l’impacco naturale che viene autoprodotto dall’organismo. Con una giusta spazzola come la cinghialina, in questo momento, vi potete aiutare a trascinare il sebo dalla cute alle punte. Esso ha funzione protettiva e nutriente nei confronti delle punte che ormai sono lontane, per questo c’è bisogno di qualcosa che lo trascini anche alle punte, o che comunque lo sostituisca. Io in questa fase mi trovai benissimo con l’olio di cocco, e siccome iniziai tutto semplicemente perché volevo provare l’henné, quest’ultimo mi diede subito lo spessore e il nutrimento necessari.

_20140426_232344E’ consigliabile accompagnare questa fase di transizione da un drastico taglio di capelli. Dico drastico perché se prima eravate riusciti a far crescere nell’illusione dei capelli lunghi sani, adesso vi renderete conto che di sano c’è ben poco, ed è altrettanto poco intelligente continuare a dare acqua ad una pianta morta: se le punte sono sfibrate, sdoppiate e secche l’unica soluzione è tagliarle, e non poco. Io infatti all’epoca tagliai circa quindici o venti centimetri. Qui c’è tutta la mia esperienza.

Questa fase dura anche un anno. Non scherzo. Ci sono alcune ragazze che le differenze le hanno viste subito e hanno raggiunto una stabilità capillifera nel giro di sei mesi e poi ci sono le ragazze che magari avevano accompagnato i siliconi da  piastra et similia, quindi ci metteranno un po’ di più a risanare i danni.

Adesso che siete capaci di elencare le differenze tra il pre e il post cambiamento, potete finalmente darvi all’ecobio. Io vi dico che all’ecobio non ci sono ancora arrivata. Un po’ perché i prodotti accettabili sono facilmente reperibili ovunque, un po’ perché spendo veramente poco per curare i miei capelli così, un po’ perché l’ecobio non si trova facilmente in tutte le città. Comunque ho già raggiunto degli ottimi risultati, no? Questo per farvi capire che non è l’ecobio a darvi la bellezza, bensì la consapevolezza. L’ecobio vi porta la salute fisica e metafisica. E se siete sfortunati vi porta via anche un bel po’ di peso dal portafogli.

wpid-photogrid_1409658231683.jpgPoi, non so perché, tutti pensano che di ecobio sia solo l’OMIA. A me l’OMIA non ispira fiducia perché tutte si lamentano del fatto che le maschere non sono così idratanti come dicono (perlomeno quella all’aloe) oppure che gli shampoo rendono i capelli secchi. Insomma a me non piace perché fa pagare un prodotto più di 3€. Ritengo che interessarsi alla salute corrisponda anche a risparmiare economicamente, e i prodotti ecobio economici esistono eccome! Vedi lo shampoo della linea Bio dell’In’S, oppure la linea ViviVerde Coop, la linea Gently del Todis. Non siamo degli sprovveduti, e nemmeno abbiamo voglia di pagare 30€ per un flacone di shampoo.


Ricordate che per la pelle, come per i capelli, accade (non esattamente ma quasi) la stessa cosa. Sui capelli la differenza è lampante perché i capelli mantengono a lungo termine le tracce delle sostanze con cui sono entrati in contatto. La pelle invece si rigenera più velocemente, però non dimenticate che è quella che assorbe direttamente tutti gli ingredienti. Spalmarsi uno stick labbra siliconico o ricco di petrolati, come ad esempio il MilMil, non farà altro che riempirvi il contorno labbra di punti neri. 2014-04-01 16.34.40Spalmarsi invece una crema viso con cattivi ingredienti, è vero che vi isola dall’esterno proteggendovi, ma impedisce anche alla pelle di respirare e depurarsi. A cosa serve proteggere una cosa per farla rovinare?

Vi avevo già spiegato in qualche altro post che l’organismo animale (anche l’umano è animale) è in grado di produrre solo liquidi (acqua) e oli (sebo), e quindi è in grado anche di assorbirli. Siccome non è in grado di produrre petrolati o sostanze sintetiche come i siliconi, non è nemmeno in grado di assorbirli. Quindi non cercate di autoconvincervi del fatto che alcune persone hanno bisogno dei siliconi: state tranquilli perché è la scienza che parla! Ogni organismo ha bisogno soltanto di essere curato nel modo più adatto alla propria natura.

IMG_20140402_123604669E non stiamo qua a raccontare gli episodi di quelle persone la cui pelle viene davvero irritata dalle sostanze sintetiche, oppure dai prodotti aggressivi, dando libero sfogo a dermatiti, pruriti e problematiche varie che dai dermatologi vengono semplicemente tamponate, anzichè ridotte all’osso e poi eliminate del tutto.

Mi scuso se questo post è stato lunghissimo. Il mio blog mi dice “conteggio parole: 1782, Basta scrivere!”. Si è accorto anche lui della pesantezza dell’argomento. Però l’argomento pesante equivale all’argomento importante, e se qualcuno ci si applica, non risulta nemmeno poi così pesante. Spero di avervi messi davanti ad una panoramica universale, per convincervi quindi a scegliere la strada più adatta a voi. Non ho detto giusta, bensì adatta.

Buon proseguimento!

P. S. Vi lascio il link all’ultima puntata di Report, trasmessa domenica 14 dicembre 2014, interessantissima, a proposito del bio applicato alla cosmesi 🙂 Spero che lo guarderete tutti!

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